Con la sua sobria facciata a capanna, sormontata dallo stemma dei feudatari Pinelli, la chiesa di San Francesco d’Assisi domina l’altura dei Cappuccini. Il toponimo è dovuto alla presenza di questo ramo francescano in quel luogo sacro fin dall’anno 1600, anno di erezione dello stesso tempio per volere di Livia Squarciafico e di suo figlio Cosimo Pinelli. All’interno si nota l’impostazione architettonica tipica delle chiese cappuccine, caratterizzata dall’altare polittico, impostato intorno alle due porte parallelamente simmetriche alla mensa, che danno accesso alla sagrestia. Importanti le tele dovute al napoletano Fabrizio Santafede (1560-1634), San Francesco riceve le stigmate, Sant’Antonio da Padova e Santa Chiara sull’altare maggiore e l’Immacolata Concezione in uno degli altari laterali. Attiguo alla chiesa il dismesso convento dei Cappuccini, già sede di lazzaretto nei diversi periodi di contagio affrontati dalla comunità galatea.

Testi: Francesco Danieli